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La Verità vi farà liberi (vangelo di Giovanni 8,32)

   

Questi giovani hanno dato il meglio di se stessi, mostrando la loro vitalità, coesione, unione, azione gioiosa, ma anche preghiera. Ma hanno dato il peggio quando è stato chiesto ad alcuni di loro di parlare. E lì è fluita tutta una mancanza di formazione, di catechesi, di profezia, di spiritualità, di una presa di coscienza, matura e consapevole, della meravigliosa realtà di una Fede che è APPOGGIATA sull'unica ROCCIA: CRISTO GESÙ, IL FIGLIO DI DIO BENEDETTO, che sta sempre in mezzo alla sua Chiesa, come aveva detto agli apostoli, prima di congedarsi da loro, sul monte degli ulivi.  

 


RIFLESSIONI ESTEMPORANEE SUL GIUBILEO DEI GIOVANI.

     

Donato Calabrese

 

  Sabato sera mi è piaciuto. Quel clima di preghiera, con Papa Leone davanti a Gesù Eucaristico, ha risvegliato in me ricordi dolcissimi di una Chiesa radicata sul suo Divino Fondatore, senza il quale la Storia non è storia, la politica non è politica, l'uomo non è uomo, e perfino la Chiesa non è Chiesa). 

   Vedere un milione di giovani in silenzio, partecipare alla toccante liturgia, mi ha commosso. Allo stesso modo il Papa: davanti all'Ostia contenente il Redentore (Perché Gesù è presente, vivo e vero: ci siamo?!). 

   Le sorprese sono iniziate dopo, con il cardinale Fisìchella che gongolava per il milione di giovani presente. Ho volutamente postare una precisazione, su Facebook, dicendo che le adunanze oceaniche non fanno la storia! E i fatti lo dimostrano. "Sono i piccoli gruppi, i piccoli movimenti, che fanno la storia, come diceva Jacques Maritain, il filosofo amico di Papa Paolo VI. Altro che chiacchiere. 

   Poi ho sentito, in studio (Ahi! ahi! il pressapochismo dei presentatori in studio è qualcosa di scandaloso, specialmente se è interpellato Ferruccio De Bortoli, illustre giornalista e saggista, già direttore del Corriere della Sera e del Sole 24 Ore). De Bortoli ha risposto alle domande, ma è come se non avesse risposto. Ricordo solo che sono rimasto deluso. Molto probabilmente, le domande andavano inoltrate a un testimone cristiano, o a un personaggio di fede provata. A me, De Bortoli non mi è sembrato tale. Lo stesso dicasi delle domande scontate dei giornalisti di mamma Rai, ai quali, delusione delle delusioni, hanno risposto alcuni dei giovani presenti. Ma che risposte, hanno dato alle domande? Vi consiglio di rivedere la serata di sabato su RAI PLAY, ammesso che l'abbiano in lista, perché né i giornalisti della RAI, né gli ospiti in studio o intervistati a Tor Vergata - tra i quali il detto cardinale Fisichella - hanno dimostrato di essere lì perché convocati da quella Chiesa Cattolica , fondata, governata, pasta o pasciuta, dal Figlio di Dio, lì presente, in un pezzo di pane custodito nell'ostensorio, e onorato - finalmente lo posso dire - dal Suo Vicario in Terra. 

   Questi giovani hanno dato il meglio di se stessi, mostrando la loro vitalità, coesione, unione, azione gioiosa, ma anche preghiera. Ma hanno dato il peggio quando è stato chiesto ad alcuni di loro di parlare. E lì è fluita tutta una mancanza di formazione, di catechesi, di profezia, di spiritualità, di una presa di coscienza, matura e consapevole, della meravigliosa realtà di una Fede che è APPOGGIATA sull'unica ROCCIA: CRISTO GESÙ, IL FIGLIO DI DIO BENEDETTO, che sta sempre in mezzo alla sua Chiesa, come aveva detto agli apostoli, prima di congedarsi da loro, sul monte degli ulivi. 

   Addirittura, un giovane ha risposto che gli sarebbe piaciuto chiedere al Papa cosa possono fare per un mondo meno belligerante, e più unito, per la pace, per costruire un futuro di bene per l'umanità. Purtroppo, quel giovane, la risposta poteva averla nel suo cuore. Ma la mancanza di risposta denota una mancanza di fede, o forse una deficienza di catechesi (Cosa fanno le Chiese locali, a tal proposito? Esiste ancora la catechesi? O si fa solo per la preparazione alla prima comunione e alla cresima?). 

   Ringrazio il Signore per aver avuto un passato nell'Azione Cattolica, e soprattutto, per aver operato, per 40 anni, in un movimento d'avanguardia della pastorale del malato e del disabile. Ma lo ringrazio ancora di più per avermi mosso con attenzione e passione verso l'uso della radio, del web, del teatro, e della televisione. 

   Sì, la mancanza di catechesi resta una grande lacuna della Comunità cristiana. Ecco perché io sono convinto pienamente delle sagge parole del Santo Papa Pio X (Cardinale Sarto), quando disse, pressappoco così: "Non bisogna uscire fuori dalla Chiesa per evangelizzare, i nemici della Chiesa stanno all'interno di essa, e sono identificabili nell'ignoranza del popolo cristiano". 

    Quindi, concludo: l'evento Giubileo giovanile è stato un grande spettacolo di fede, come l'ha valutato la stragrande maggioranza della stampa laica e cattolica. 

    E fermiamoci qui! Per il resto: tappiamoci il naso e le orecchie.