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Noi sappiamo che “il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l'intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna” (1Gv. 5,19-20)
Il Vangelo della Domenica
VANGELO DI DOMENICA 5 GENNAIO 2025
II DOMENICA DOPO NATALE
(Vangelo di Giovanni 1,1-18)
“In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.
Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli rende testimonianza e grida: “Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me”. Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato” .
Telebene, la Televisione Spirituale Cristiana
TELEBENE è l’'unica Televisione che opera senza fini di lucro, e senza alcun aiuto economico, ma solamente animata dallo spirito di servizio dei suoi collaboratori che gratuitamente hanno ricevuto e gratuitamente sono chiamati a dare.
TELEBENE, LA TELEVISIONE SPIRITUALE CRISTIANA: INIZIA UNA NUOVA STAGIONE TELEVISIVA: 2024/2025.
Ogni anno, TELEBENE realizza reportage nelle grandi e piccole Oasi di spiritualità, avendo un occhio particolare per Pietrelcina e Piana Romana, santificate dalla presenza di Padre Pio: il nostro Santo protettore. Una Televisione web che vive ed opera senza alcun aiuto, da parte di nessuno, ma orgogliosa dello spirito di gratuità che anima i suoi membri, tutti desiderosi di annunciare Gesù Cristo OGGI, con i mezzi di OGGI.
Lunedi 5 settembre 2022 comincia una nuova stagione televisiva che vede TELEBENE, sempre più distinguersi e caratterizzarsi come la Televisione Spirituale cristiana, con speciale riguardo alla Mistica cristiana, al mondo Biblico, alla Letteratura Cristiana Antica, e alla Storia del Cristianesimo, oltre al fatto che la nostra è una delle pochissime televisioni italiane a trasmettere i Video del Terra Santa News, prodotti a Gerusalemme dal Christian media center di Terra Santa. Tra l’altro, grazie alla collaborazione del filosofo e teologo don Massimiliano Del Grosso, Parroco di San Lupo (Benevento), stiamo facendo conoscere le figure significative dei Papi di questi ultimi secoli.
Vi ricordiamo che, da martedì 3 settembre 2024, pubblicheremo on line, sulle nostre pagine web, il nostro programma settimanale VIVERE LA SPERANZA, contenitore video di cultura, riflessione, ed attualità cristiana. Nella prima e seconda puntata, don Massimiliano Del Grosso ci parla di SAN PAOLO VI, al secolo Giovanni Battista Montini, e del suo Magistero profetico e profondamente Pastorale.
Questa comunicazione cristiana a 360 gradi ci muove ad operare per raggiungere tutto il mondo e proclamare la parola che non passa di Gesù Cristo: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura”(Marco 16,15).
TELEBENE porta avanti tale impegno grazie anche al prezioso contributo di sacerdoti, teologi, biblisti, laici, e religiosi. E i relatori sono delle eccellenze nel campo della cultura filosofica, teologica, biblica, e spirituale. Basti pensare a insigni studiosi della Mistica, come il carmelitano padre Luigi Borriello, a studiosi di Maria di fama internazionale, come padre Salvatore Maria Perrella, a grandi studiosi dell’insegnamento dei Padri Apostolici e della Chiesa, come padre Angelo Di Berardino, padre Kolawole Chabi, padre Mario Maritano, padre Vittorino Grossi, a biblisti come don Alessandro Pilla, e a filosofi e Teologi come il don Massimiliano Del Grosso, parroco di San Lupo (BN).
Ogni anno, TELEBENE realizza reportage nelle grandi e piccole Oasi di spiritualità, avendo un occhio particolare per Pietrelcina e Piana Romana, Oasi dell'Infinito santificate dalla presenza di Padre Pio: il nostro Santo protettore.
Una Televisione web che vive ed opera senza alcun aiuto, da parte di nessuno, ma orgogliosa dello spirito di gratuità che anima i suoi membri, tutti desiderosi di annunciare Gesù Cristo OGGI, con i mezzi di OGGI.
TELEBENE è l’'unica Televisione che opera senza fini di lucro, e senza alcun aiuto economico, ma solamente animata dallo spirito di servizio dei suoi collaboratori che gratuitamente hanno ricevuto e gratuitamente sono chiamati a dare.
TELEBENE è una Televisione web che ha fermamente ribadito di voler rinunciare, come scelta essenziale di tale apostolato, a ogni possibile guadagno, da qualsiasi fonte provenga, a cominciare da YouTube corp..
Oltre che del team di prestigiosi relatori, che ci permettono di aprire una finestra sul mondo della Fede, della cultura, della spiritualità, e della Bibbia, la Comunità di TELEBENE si avvale di un gruppo di collaboratori laici che rendono possibile l’annuncio di “Cristo OGGI, con i mezzi di OGGI. Sono: Giuseppe Mennitto, Vittorio Mignone, Rosaria Cirelli, Angela Ricci, Enzo Quaglia, Paolo Del Prete, Antonio Aucone, Antonio Pasquino, oltre all’iniziatore di questo meraviglioso apostolato cristiano: Donato Calabrese.
Gesù nell'archeologia
Betania al di là del Giordano
Riportiamo dal Sito TERRASANTA.NET questo interessantissimo articolo relativo alla disputa sul luogo del Battesimo di Gesù: “Quale è il vero sito del Battesimo di Gesù? Quello a ovest (al-Maghtes), oppure quello est del Giordano (Wadi Kharrar)?”
Pietro Kaswalder ofm
Molti pellegrini si domandano quale valore abbia il sito del Battesimo benedetto da Papa Ratzinger nel suo recente pellegrinaggio in Terra Santa. Il sito era stato preparato in vista del Grande pellegrinaggio del 2000 fatto da papa Giovanni Paolo II. Ora lo scavo dei resti antichi e la ricostruzione delle chiese moderne sono quasi ultimati. Si tratta del luogo del battesimo nel Wadi Kharrar, a circa 7 chilometri dal Mar Morto, che si raggiunge dalla strada di Livias (Tell er-Rame) e Shunah (sud) nelle Steppe di Moab, in Giordania.
La Custodia di Terra Santa non ha luoghi santi nel Wadi Kharrar, ma propone invece il sito chiamato al-Maghtes, sulla sponda ovest del Giordano, esattamente di fronte al luogo santo del Wadi Kharrar. Ogni ultimo giovedi del mese di ottobre si celebra la pellegrinazione liturgica per commemorare il battesimo di Gesù. Ci si domanda perciò: quale è il vero sito del Battesimo di Gesù? Quello a ovest (al-Maghtes), oppure quello est del Giordano (Wadi Kharrar)?
Premesso che per alcuni secoli il Wadi Kharrar non fu agibile, perché le antichità erano andate perdute. E premesso pure che per molto tempo il pellegrinaggio al Giordano si faceva partendo da Gerico, ne deriva che l'identificazione del sito del battesimo di Gesù si era fissata sulla sponda occidentale del Giordano. Aggiungiamo ancora che il monastero del Prodromo (Qasr al-Yahud) in vita fino al 1550, e restaurato dal patriarcato greco ortodosso di Gerusalemme nel 1882, era rimasto l'unica struttura antica nei pressi del Giordano. Le rovine del Prodromo, distrutto dal terremoto del 1927, hanno dimensioni enormi. Per tanto tempo, a partire dal XVI secolo, il Prodromo, cioè San Giovanni Battista, era indicato come il vero Luogo del battesimo di Gesù.
La Verità vi farà liberi
Quando il quotidiano L'Avvenire continua a demolire: ora tocca alla Sacra Famiglia
In un modo offuscato dal peccato, l’occhio dell’uomo che cerca la Bellezza, la Purezza, il Sacro che eleva lo sguardo dalla melma del peccato per respirare l’olezzo profumato della Bellezza e dell’Amore di Dio, non può non guardare con occhi e cuore stupito a Colei che è Immacolata fin dal primissimo istante del suo concepimento: Maria. Amata da Dio, come amato da Dio è ogni uomo che alza lo sguardo verso il cielo, verso l’azzurro terso, verso Colei che introduce nel mondo il Figlio di Dio unigenito, Colui che è “il più bello tra i figli dell’uomo”. la Verginità di Maria, ante, durante, e post parto “San Giovanni Paolo II confermava quanto la Chiesa sia in Oriente che in Occidente custodiva e trasmetteva sulla verginità della Madonna ante partum, in partu e post partum, insegnamento che trova un punto fermo nell’anatema del Concilio Lateranense del 649: «Se qualcuno non confessa secondo i santi Padri che la santa e sempre vergine e immacolata Maria sia in senso proprio e secondo verità Madre di Dio, in quanto propriamente e veramente alla fine dei secoli ha concepito dallo Spirito Santo senza seme e partorito senza corruzione, permanendo anche dopo il parto la sua indissolubile verginità, lo stesso Dio Verbo, nato dal Padre prima di tutti i secoli, sia scomunicato» (Denz. 503).
LA VERGINITÀ DI MARIA, ANTE, DURANTE, E POST PARTO
“San Giovanni Paolo II confermava quanto la Chiesa sia in Oriente che in Occidente custodiva e trasmetteva sulla verginità della Madonna ante partum, in partu e post partum, insegnamento che trova un punto fermo nell’anatema del Concilio Lateranense del 649: «Se qualcuno non confessa secondo i santi Padri che la santa e sempre vergine e immacolata Maria sia in senso proprio e secondo verità Madre di Dio, in quanto propriamente e veramente alla fine dei secoli ha concepito dallo Spirito Santo senza seme e partorito senza corruzione, permanendo anche dopo il parto la sua indissolubile verginità, lo stesso Dio Verbo, nato dal Padre prima di tutti i secoli, sia scomunicato» (Denz. 503).
Donato Calabrese
Ho letto cose impensabili. Giorni fa, L’AVVENIRE, giornale di proprietà della CEI, Conferenza episcopale italiana, ha implicitamente attaccato la sacralità della Famiglia di Nazareth, e soprattutto la Verginità di Maria, ante, durante, e post parto, del Figlio Gesù. Lo ha fatto dando la parola a una “teologa”, Simona Segoloni Ruta (le donne teologhe sono un’invenzione della Chiesa contemporanea), la quale ha sviscerato tutto il suo retroterra femminino attaccando, in un’intervista all’AVVENIRE (di domenica 29 dicembre 2024), la perpetua verginità di Maria.
Dico solo una cosa: inviato da Dio stesso, l’angelo Gabriele saluta Maria con un’espressione che già preannuncia il grande mistero d’amore che sta per realizzarsi: “Kàire kekaritomène” (Χαῖρε, κεχαριτωμένη), come per dire “Rallegrati, favorita dall’amore di Dio, o ricolma di grazie”.
Mi meraviglia profondamente il fatto che la Conferenza dei Vescovi Italiani taccia su un articolo pubblicato sull’EX quotidiano cattolico L’AVVENIRE, che, peraltro, è foraggiato dalla stessa Conferenza.
Mi meraviglia soprattutto il “Rumoroso” silenzio, scusate per l’ossimoro, di uno che sta ancora più in alto dei Vescovi.
Si, avete capito bene: Papa Francesco. Il suo silenzio è una tacita conferma dello stato di confusione, voluta o no, che si respira tra le mura Leonine (del Vaticano, per chi non conosce Roma). Una confusione, ripeto, voluta da molti, per creare ancora più confusione nelle menti, di per sé già deboli, dei fedeli (Oggi, più che mai, c’è un’ignoranza assoluta della più semplice catechesi cristiana, a conferma che Cristo è il Grande sconosciuto: “IGNORARE LE SCRITTURE È IGNORARE CRISTO”).
Spetta, allora, a noi fedeli, seppur dotati di un minimo di preparazione (e senza alcun titolo teologico), prendere le difese di ciò che ci è più caro: Maria Santissima, la Madre di Gesù. E allora riprendo innanzitutto ciò che la NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA ha scritto in risposta alle fantasie teologiche elucubrate grossolanamente dalla pseudo teologa Simona Segoloni Ruta (Non è il titolo di studio che rende teologo, ma ben altro).
Giustamente LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA, per mezzo della giornalista Luisella Scrosati, commentando le asserzioni della Ruta, ha ricordato che l’Enciclica Redemptoris Mater, nella quale “San Giovanni Paolo II confermava quanto la Chiesa sia in Oriente che in Occidente custodiva e trasmetteva sulla verginità della Madonna ante partum, in partu e post partum, insegnamento che trova un punto fermo nell’anatema del Concilio Lateranense del 649: «Se qualcuno non confessa secondo i santi Padri che la santa e sempre vergine e immacolata Maria sia in senso proprio e secondo verità Madre di Dio, in quanto propriamente e veramente alla fine dei secoli ha concepito dallo Spirito Santo senza seme e partorito senza corruzione, permanendo anche dopo il parto la sua indissolubile verginità, lo stesso Dio Verbo, nato dal Padre prima di tutti i secoli, sia scomunicato» (Denz. 503).
“Lo stesso Pontefice (Giovanni Paolo II) - riporto sempre dalla Nuova Bussola Quotidiana - nell’Udienza generale del 7 agosto 1996, riprendeva anche il commento di alcuni Padri alla risposta di Maria santissima all’Angelo – «Non conosco uomo» (Lc 1, 34) -, confermando come essa esprimesse «il proposito di verginità», «la personale decisione di rimanere vergine, offrendo il suo cuore al Signore» e sottolineando nel contempo che questo “voto” costituisce «l’archetipo di tutti coloro che nella Chiesa hanno scelto di servire il Signore con cuore indiviso nella verginità», «l’inizio e l’evento ispiratore della verginità cristiana nella Chiesa».
All’articolo della Scrosati, voglio aggiungere qualcosa di mio, attinto alla Sorgente Viva dei Vangeli, e, in modo particolare all’episodio dell’Annunciazione di Maria, riportato dall’evangelista Luca.
Non avessi conosciuto il Cristo, Dio sarebbe stato un vocabolo vuoto di senso... il Dio dei filosofi non avrebbe avuto alcun posto nella mia vita morale. Era necessario che Dio si immergesse nell'umanità, che in un preciso momento della storia... un essere umano, fatto di carne e di sangue, pronunciasse certe parole, compisse certi atti, perché io mi gettassi in ginocchio...”
(François Mauriac, Vita di Gesù)