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San Policarpo (69-23/2/155)

   Di poco posteriore alla morte di sant'Ignazio di Antiochia è la lettera pastorale del vescovo Policarpo di Smirne, discepolo dell'apostolo Giovanni ed amico di Ignazio. La lettera, diretta ai cristiani di Filippi, contiene esortazioni rivolte a tutta la comunità, perché tutti si comportino da buoni cristiani, restando ancorati alla fede. L'epistola, che si accosta molto a quella di Clemente romano, rappresenta l'attestazione più antica in favore delle lettere di Ignazio di Antiochia, al quale, come detto, Policarpo si sente legato da una solida amicizia, oltre che condivisione della fede in Cristo Gesù. 

   Una lettera di grande valore parenetico, visto che Girolamo (De vir. ill. 17) dichiara che già ai suoi tempi la si leggeva in Asia minore in occasione di adunanze liturgiche(Cfr. K. Bihlmeyer - H. Tuechle, Storia della Chiesa, 1-L'antichità cristiana, Ed. Morcelliana, 1973, 216-217).

   Dalla Lettera di san Policarpo ai cristiani di Filippi 

   (Lodi ai Filippesi per la loro benevolenza verso i fratelli imprigionati per Cristo, e per la loro salda fede 1-2-3; Esortazioni alla virtù 1-2-3; Doveri dei presbiteri e di tutti i fedeli 2-3;    Fuggite i doceti e perseverate nel digiuno e nell’orazione 1-2; Perseverate nella speranza e nella pazienza 1-2; Esortazioni alla virtù 1-2; Sappiate perdonare. Il Signore vi conceda tutte le virtù e l’eredità dei suoi santi. Pregate per tutti anche per i nemici 2).   

   Saluto 

  Policarpo e i presbiteri che sono con lui alla Chiesa di Dio che dimora in Filippi. Misericordia e pace sia a voi concessa con ogni pienezza da parte di Dio onnipotente e di Gesù Cristo salvatore nostro. Lodi ai Filippesi per la loro benevolenza verso i fratelli imprigionati per Cristo, e per la loro salda fede 1. Mi sono molto rallegrato con voi nel Signore nostro Gesù Cristo, perché avete accolto gli imitatori della vera carità e, come a voi si conveniva, avete accompagnato questi prigionieri avvinti da venerabili catene, le quali sono il diadema dei veri eletti di Dio e del Signore nostro. 2. [Mi sono anche rallegrato] perché la salda radice della vostra fede, famosa fin dai primi tempi , è rimasta intatta fino ad oggi e continua a portare frutti per il Signore nostro Gesù Cristo, il quale sopportò di giungere fino alla morte per i nostri peccati. Ma Dio lo risuscitò, avendolo liberato dai dolori dell’inferno; 3. e voi, senza averlo veduto, credete in Lui, con una gioia inesprimibile e gloriosa , alla quale molti desiderano di giungere, perché sapete che siete stati salvati per la grazia, non per le opere , dalla volontà di Dio, per mezzo di Gesù Cristo. 

    Esortazioni alla virtù 

    1. Perciò, cinti i vostri lombi , servite Dio nel timore e nella verità, lasciando da parte i vani discorsi e gli errori del volgo e credendo in Colui che risuscitò da morte il Signore nostro Gesù Cristo e gli diede gloria e un trono alla sua destra. A Lui è soggetta ogni cosa nel cielo e sulla terra, a Lui serve ogni spirito; Egli verrà a giudicare i vivi e i morti ; del suo sangue Dio chiederà conto a coloro che non credono in Lui. 2. Colui che lo risuscitò dai morti, risusciterà anche noi , se faremo la sua volontà e cammineremo nella via dei suoi comandamenti e ameremo ciò che Egli ha amato, tenendoci lontani da ogni ingiustizia, cupidigia, amore al denaro, maldicenza, falsa testimonianza; non rendendo male per male o ingiuria per ingiuria o pugno per pugno o imprecazione per imprecazione; 3. memori delle parole ammonitrici del Signore: Non giudicate, affinché non siate giudicati; perdonate e sarete perdonati; siate misericordiosi, affinché troviate misericordia; con la misura con la quale misurerete sarete misurati . E ancora: Beati i poveri e coloro che sono perseguitati per la giustizia, perché di essi é il regno di Dio. 

    Doveri dei presbiteri e di tutti i fedeli 

    2. Se dunque noi preghiamo il Signore di perdonarci, dobbiamo anche noi perdonare; poiché siamo sotto gli occhi del Signore e di Dio e tutti dovremo presentarci al tribunale di Cristo e ciascuno dovrà rendere conto di sé. 3. Serviamolo dunque con timore e con ogni riverenza, come ci fu comandato da Lui e dagli Apostoli, che ci predicarono il Vangelo, e dai profeti che ci preannunciarono la venuta del Signore nostro; siamo zelanti per il bene, evitando quelli che danno scandalo, i falsi fratelli e coloro che, portando ipocritamente il nome del Signore, trascinano nell’errore gli uomini leggeri. Fuggite i doceti e perseverate nel digiuno e nell’orazione 1. Infatti, chi non riconosce che Gesù Cristo é venuto nella carne, é un anticristo e chi rigetta la testimonianza della croce viene dal diavolo. Chi perverte le parole del Signore, adattandole ai suoi malvagi desideri, e nega la risurrezione e il giudizio, costui è il primogenito di Satana. 2. Perciò, abbandonando la vanità della gente e i falsi insegnamenti, ritorniamo alla dottrina che ci fu impartita da principio, siamo sobri [per attendere] alla preghiera; perseveriamo nel digiuno e domandiamo con preghiere a Dio, che tutto vede, di non indurci in tentazione; poiché il Signore ha detto: Lo spirito é pronto, ma la carne é inferma. 

   Perseverate nella speranza e nella pazienza 

   1. Perseveriamo dunque senza posa nella nostra speranza e nel pegno della nostra giustizia, che è Gesù Cristo, che portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, che non commise peccato e nella cui bocca non si trovò mai frode; ma Egli ha sopportato tutto per noi, affinché vivessimo in Lui. 2. Cerchiamo quindi d’imitare la sua pazienza e, se dovremo soffrire per il suo nome, rendiamogli gloria. Tale infatti è l’esempio che Egli ci pose dinanzi nella sua persona, e noi l’abbiamo creduto. 

   Sopportate con tutta quella pazienza che avete ammirato nei confessori della fede 

   1. Vi scongiuro quindi tutti ad essere obbedienti alla parola della giustizia e a sopportare con tutta quella pazienza che avete ammirato con i vostri occhi non solo nei beati Ignazio, Zosimo e Rufo , ma anche in altri dei vostri, nello stesso Paolo e negli altri Apostoli. 2. Persuadetevi che tutti costoro non corsero invano, ma nella fede e nella giustizia, e che ora occupano il posto loro dovuto presso il Signore, con il quale hanno condiviso le sofferenze. Poiché essi non hanno amato questo mondo , ma Colui che è morto per noi e che per noi fu risuscitato da Dio.

   Esortazioni alla virtù 1. Rimanete dunque saldi in questi principi e seguite l’esempio del Signore, fermi e irremovibili nella fede , amanti dei fratelli, caritatevoli gli uni verso gli altri , uniti nella verità, gareggiando gli uni con gli altri nella mansuetudine del Signore, senza disprezzare nessuno. 2. Quando potete far del bene, non vogliate differirlo, perché l’elemosina libera dalla morte . Siate tutti sottomessi gli uni agli altri , irreprensibili nel vostro modo di trattare con i Gentili, affinché dalle vostre buone opere voi possiate ritrarre lode e il Signore non sia bestemmiato per colpa vostra. 

   Sappiate perdonare. Il Signore vi conceda tutte le virtù e l’eredità dei suoi santi. Pregate per tutti anche per i nemici 2. Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, e lo stesso Pontefice eterno Gesù Cristo, Figlio di Dio, vi facciano crescere nella fede, nella verità, nella perfetta mansuetudine e senza iracondia, nella pazienza, nella longanimità, nella rassegnazione e nella castità. Il Signore vi conceda d’essere partecipi dell’eredità dei suoi santi e, insieme con voi, lo conceda pure a noi e a tutti coloro che sono sotto il cielo e che crederanno nel Signore nostro Gesù Cristo e nel suo Padre, che lo risuscitò dai morti . Pregate per tutti i santi . Pregate anche per i re , per i magistrati e i principi, per quelli che vi perseguitano e vi odiano e per i nemici della croce, affinché il vostro frutto sia manifesto a tutti, affinché siate perfetti in Lui.