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Semi di verità e di consolazione

   “Il mondo sarà salvato dalla bellezza…e la bellezza è Cristo”

   (Fëdor Michajlovič Dostoevskij, L’idiota)       


   “Non avessi conosciuto il Cristo, Dio sarebbe stato un vocabolo vuoto di senso... il Dio dei filosofi non avrebbe avuto alcun posto nella mia vita morale. Era necessario che Dio si immergesse nell'umanità, che in un preciso momento della storia... un essere umano, fatto di carne e di sangue, pronunciasse certe parole, compisse certi atti, perché io mi gettassi in ginocchio...”

   (François Mauriac, Vita di Gesù)


 “Non perché mi sia stato detto che tu eri figlio di Dio ascolto la tua parola: ma la tua parola è bella al di sopra di ogni parola umana, e da ciò riconosco che sei il figlio di Dio”

   (André Gide, agnostico)    



    “Gesù Cristo ha detto cose grandi in modo così semplice che sembra non le abbia pensate, ma in modo così preciso che è chiaro che le ha pensate. Questa chiarezza e questa semplicità insieme sono ammirevoli”

   (Blaise Pascal, Pensieri, 291)



    “Gesù Cristo ha manifestato agli uomini il mistero e le leggi ammirevoli del regno dei cieli, la grandezza della suprema felicità che Dio prepara per coloro che lo amano”                              

   (Gottfried W. Leibniz, Discorso di metafisica, Rondinella, Napoli 1934, 97.)



   “Il Redentore era uguale agli altri uomini, giacché aveva la loro medesima natura, ma era distinto da tutti per la potenza costante della sua coscienza di Dio, la quale era in lui il suo proprio essere divino”                              

   (Friedrich Schleiermacher, Der christliche Glaube, Berlin 1960, II (par    94), 94-98.



    “Il Regno [di Dio] è in un certo senso Gesù stesso, ed egli lo sa: ne parla come di una realtà alla quale lui solo ha accesso, di cui lui solo può parlare. Pertanto, tra il Regno e lui vi è una distanza: distanza nel tempo, perché Gesù è già là quando il Regno non è ancora che sulla soglia della porta; distanza interiore, perché Gesù ne parla come di una realtà distinta da lui. L'azione del Regno e la sua non sono identiche: Gesù parla, circola attraverso i villaggi della Galilea, guarisce i malati, mangia con i peccatori, compie gesti visibili, lavora e semina. Durante questo tempo, il grano gettato nella terra germina e cresce, la messe matura. Il Regno può dunque considerarsi come la forza interiore di cui l'azione di Gesù è la manifestazione esterna [...]”                              

   (Jacques Guillet, Gesù di fronte alla sua vita e alla sua morte, Cittadella, Assisi, 1972, 58-59).



    “Sì, se la vita e la morte di Socrate sono quelle di un saggio, la vita e la morte di Gesù sono quelle di un Dio”                              

    (Jean-Jacques Rousseau, in Olegario Gonzáles de Cardedal, Cristologia, Ed. San Paolo, 2004, 329, n.29).



   “Se Gesù è Dio tutto cambia senso, non soltanto nel vangelo, ma nella storia umana, e anche nel sentimento che noi possiamo avere dell'universo, del posto di questo sperduto pianeta. Poiché colui che prima era un punto della storia ne diviene il centro. Era un passaggio, un tratto, e ora è immobile e il fulcro attorno al quale gira tutto il resto. [...] Ormai bisognerebbe chiamare creatore questo Gesù - creatura - immobile ed eterno, questo Gesù mutabile e storico -, centro della storia, colui che finora non ne era che un punto privilegiato. Questo è in fondo il solo capovolgimento delle apparenze che meriterebbe veramente il nome di «dialettica della storia»”.      

    (Jean Guitton, Gesù, trad. it, Casale Monferrato, 1963, p.256)



    “Come parlare di Cristo? Dobbiamo cercare di presentare da innamorati la figura di Cristo, per sperare che ci stiano a sentire”.                              

   (Pino Puglisi). 



    “Cristo, come lievito divino, penetra sempre più profondamente nel presente della vita dell'umanità diffondendo l'opera della salvezza di Lui compiuta nel Mistero pasquale. Egli avvolge inoltre nel suo dominio salvifico anche tutto il passato del genere umano, cominciando dal primo Adamo”.                              

   (Papa Giovanni Paolo II) 



    “Gesù era pieno d'amore per le anime ferite dalle umane passioni e si compiaceva di lenire le piaghe estraendo dalle stesse il balsamo che doveva guarirle. Diceva, quindi, alla Maddalena: Ti sarà molto perdonato perché hai molto amato! Sublime perdono che doveva eccitare una fede sublime”.                              

   (Alexandre Dumas (figlio) 


   “L'Agnello c'insegna la fortezza: l'Umiliato ci dà lezioni di dignità: il Condannato esalta la giustizia: il Morente conferma la vita: il Crocifisso prepara la gloria”.                              

   (Primo Mazzolari) 



    “La storia intera risulta essere incomprensibile senza Gesù Cristo”.                              

   (Ernest Renan)     



     “il comandamento dell’amore dei nemici resta la proprietà esclusiva di Gesù”

     (David Flusser, Jesus, Ed. Lanterna, Genova 1976, 76)