"> ">

Guida turistica di Benevento

Donato Calabrese

Benevento longobarda

Itinerario Longobardo

Con il Ducato Longobardo

“Benevento era allora una delle principali città d'Italia; essa procedeva innanzi l’un giorno più che l’altro in estensione e civiltà e già possedeva scientifici instituti ed una biblioteca in un tempo che, se ne togli la corte di Carlo Magno e quella degli Anglo-Sassoni, ogni inclinazione alle lettere pareva fosse bandita dall'Europa germanica”(Storia d’Italia nel medio evo, del dottore Enrico Leo, C. Storm, E.L. Armiens, 1840, vol 1, 110) 


     Alla scoperta della città longobarda 

   Il tour nella Benevento longobarda inizia dalla Rocca dei Rettori, e precisamente dal castello vero e proprio, costruito dai longobardi, sui resti di antichi fortilizi sannitici e romani. 

   Scendendo per il Corso Garibaldi, si raggiunge il complesso monumentale della Chiesa di Santa Sofia che comprende anche il bellissimo chiostro che ospita il Museo del Sannio. Ci troviamo di fronte ad una delle più importanti testimonianze dell'architettura longobarda nella Langobardia Minor. Infatti, l’insieme fa parte del sito seriale "Italia Langobardorum, Centri di potere e di culto (568-774 d.C.)", comprendente sette luoghi densi di testimonianze architettoniche, pittoriche, e scultoree dell’arte longobarda, la cui candidatura alla Lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO è stata accettata definitivamente. 

  Con Donato Calabrese potrete scoprire la storia e l'arte di questa autentica gemma Beneventana e del magnifico chiostro adiacente, oltre che la ricca simbologia del biblica del giardino che è al centro dell'antico complesso benedettino, che ospita, attualmente, il Museo del Sannio. Nella sezione dedicata alla Benevento longobarda sono raccolti tantissimi reperti, tra cui armi, fibbie, cinte, monili che testimoniano circa cinquecento anni di un dominio (Dal 571 al XI secolo) che ha lasciato un solco profondo nella lunga storia di Benevento. Scendendo per il Corso, dopo una breve visita all'antica chiesetta di sant'Ilario, risalente alla fine del VI secolo, si raggiunge la Cattedraele. La fondazione più antica è fatta risalire agli inizi del VII secolo, mentre in quello successivo l’antica chiesa venne inglobata nella cripta della nuova. Il Duomo venne consacrato al tempo del vescovo Davide (782-796) e fu intitolato a Santa Maria de Episcopio. Il principe longobardo Sicone verso l'anno 830 ampliò la cattedrale a tre navate e vi collocò colonne marmoree del più puro stile classico, che costituirono la caratteristica più inconfondibile del vecchio Duomo di Benevento fino alla distruzione del 1943. Il principe Sicardo apportò ulteriori abbellimenti al Tempio e ne arricchì il tesoro. Nella seconda metà del secolo X, sotto il pontificato di Giovanni XIII, la città di Benevento divenne arcivescovado, il primo dell'Italia meridionale ed uno dei primi in Europa, con molte sedi suffraganee. In tale occasione, l'arcivescovo Roffredo apportò modifiche ed ulteriori ampliamenti alla cattedrale la quale, però, restò priva di una degna facciata e del campanile fino al XIII secolo. . Tra i pochi reperti riconoscibili come appartenenti al periodo longobardo è possibile riconoscere alcuni elementi presenti sulla facciata, e precisamente iscrizioni funerarie, tratte dalle sepolture longobarde una volta presenti in Piazza Duomo, e la statua di un Cavaliere, posto lì, forse, dopo la distruzione della tomba o del monumento onorario di cui faceva parte, probabilmente ubicato nel cosiddetto atrio del paradiso, di fronte alla cattedrale. Ed ora non resta che visitare la cinta muraria, di cui sono sopravvissuti alcuni tratti, che noi possiamo vedere in prossimità di Port'Arsa e della Torre della Catena. La cinta muraria è una delle principali vestigia longobarde della città e costituisce un raro esempio di cinta urbana altomedievale ancora in discreto stato di conservazione. La cinta si apriva in otto porte, delle quali una era l'Arco di Traiano (Porta Aurea); un'altra, Porta Somma, fu poi inglobata nella Rocca dei Rettori. C'è, poi, Port'Arsa, l'unica, con l'Arco di Traiano, delle porte sopravvissute. Sono superstiti alcune torri di avvistamento: la Torre De Simone (dal nome del palazzo che l'ha inglobata) e la Torre del Santo Panaro (così detta da un bassorilievo su di essa che raffigura un uomo con un paniere in mano) sono entrambe circolari e si trovano nella zona nord delle mura. Nella parte meridionale si trovano invece due torri a base poligonale, di cui la più notevole è Torre della Catena. La prima porzione delle mura fu costruita fra il VI ed il VII secolo e interessava solo la riva del fiume Calore, a nord della città. Arechi II nell'VIII secolo invece fortificò anche le sponde del Sabato, includendo edifici romani superstiti come il Teatro e l’Anfiteatro.